Uno studio pubblicato dalla Commissione Europea stima la produzione annuale di rifiuti alimentari nei 27 Stati membri a circa 89 milioni di tonnellate, ossia 179 kg pro capite, dato variabile a seconda dei paesi e dei settori. Questo dato stride fortemente con il dato relativo alla povertà. All’interno dell’Unione Europea si contano circa 79 milioni di persone che vivono ancora al di sotto della soglia di povertà.

Lo spreco alimentare ha effetti negativi non solo a livello economico e sociale ma anche a livello sanitario e ambientale, dal momento che le enormi quantità di cibo non consumato contribuiscono fortemente al riscaldamento globale e che i rifiuti alimentari producono metano e gas a effetto serra. La solidarietà è una delle soluzioni più logiche per gestire le eccedenze alimentari ricercando mercati secondari o donando il cibo eccedente ai membri più vulnerabili della società.

Il progetto, dopo il successo del progetto delle botteghe del riuso attivo nella città di Pesacara, si inserisce proprio in questo contesto, replicando un modello già consolidato di recupero dello spreco alimentare che sia sostenibile economicamente.

La donazione sarà utilizzata per la gestione di un magazzino e per l'assunzione part time di una ragazza che assieme al gruppo dei volontari potrà garantire l'efficenza del servizio.