Bambini al centro II
Dati generali progetto
Paese: Libano
Località: Tripoli
Associazione: Arci Comitato Regionale Toscano
A carico di Prosolidar: € 25.750,00
Percentuale finanziata: 72,03%
Obiettivo:
Prevenire situazioni di sfruttamento dei bambini rifugiati siriani e libanesi che si trovano in condizioni di svantaggio a Tripoli del Libano
Destinatari:
150 bambini e bambine dai 6 ai 17 anni
Descrizione progetto
Il progetto vuole contribuire a soddisfare in modo sostenibile i bisogni dei bambini sia siriani che libanesi e aumentare le loro capacità e la loro consapevolezza per far fronte alla violenza subita, allo sfruttamento, all’abbandono e all’abuso in maniera resiliente. La Fondazione René Moawad gestisce dal 2002, con il supporto di Arci Toscana, un centro per i bambini lavoratori nel cuore del quartiere. Il centro oggi ancora di più rappresenta uno spazio sicuro e accogliente per i bambini del quartiere, uno spazio in cui i bambini siriani e libanesi, e spesso anche le loro famiglie, si incontrano e condividono le loro speranze per la costruzione di un futuro migliore.
Nonostante i significativi progressi raggiunti in Libano in materia di empowerment dei bambini e accesso all’educazione e nonostante la ratifica dei principali strumenti per i diritti dei bambini, gli sforzi per sradicare la violenza, lo sfruttamento e l’abuso verso i minori rimangono incompiuti. In quest’ottica è molto importante sostenere il centro attraverso l’acquisto di materiali e beni di consumo utili allo svolgimento delle attività, a fronte di un aumento dell’utenza.
Nel 2018 la Fondazione Prosolidar ha supportato il restauro del Centro per i Bambini di Bab et-Tebbaneh e l’acquisto di strutture ed equipaggiamenti. Con questo nuovo progetto, si vuole sostenere l'acquisto di un mezzo finalizzato al trasporto dei bambini che vivono nei campi profughi o in quartieri marginali. Questo permetterebbe di aumentare il numero dei minori che potranno frequentare le varie attività del centro, tra cui quelle di recupero scolastico che permettono ai bambini di essere reintegrati nei circuiti scolastici formali.