Una donna su 3 subisce una forma di violenza, isolandola dal resto della società e limitando enormemente la sua formazione, occupazione e autonomia. Un altro aspetto è l’aumento dei nuclei monogenitoriali, rappresentativo della femminilizzazione della povertà. Il contesto richiama la necessità di percorsi concreti e mirati in ambito lavorativo, indispensabile alle donne per ottenere un’autonomia economica ed abitativa. La ristorazione è il settore trainante della filiera agroalimentare italiana e l’occupazione nel settore è cresciuta del 17% dall’inizio della crisi (Rapporto Ristorazione della FIPE 2017).

L’intento del progetto finanziato è di fronteggiare l’aumento del numero di donne in condizione di emarginazione sociale fornendo loro una formazione specializzata in questo settore economico in crescita. Il miglior strumento per combattere l’aumento della violenza di genere è dare una formazione alle donne e renderle economicamente autonome.

Il progetto mira all’inclusione di donne vulnerabili come ragazze madri con figli a carico e donne sopravvissute a violenze e alla tratta che sono domiciliate presso case famiglia, congregazioni e centri di accoglienza di Roma e provincia di Roma. Sei donne saranno iscritte ad un corso di Alta Cucina in una scuola di formazione professionale qualificata e supportate nella creazione di un curriculum vitae professionale, nella ricerca di un lavoro nel settore e con altri interventi di orientamento al lavoro.