Con UNHCR in supporto delle popolazioni Siriane
Dall’inizio delle operazioni militari nel Nord-Est della Siria oltre 160.000 persone sono scappate per mettersi in salvo dai bombardamenti e dagli scontri a fuoco tra forze di terra. Tra i civili in fuga vi sono almeno 70.000 bambini. Ad oggi, la maggior parte degli sfollati provengono da Ras al-Ain (nel governatorato di Al-Hassakeh) and Tell Abiad (nel governatorato di Ar-Raqqa), entrambe città vicine al confine con la Turchia. A rendere, se possibile, la situazione ancora piú drammatica, vi é il fatto che in questa area, molte famiglie hanno vissuto piú volte l’esperienza di essere state sfollate. Sono persone duramente provate da 8 anni di conflitto e prive ormai di ogni risorsa materiale.
54 operatori umanitari dell’UNHCR sono al lavoro nei dintorni di Qamishly e si sta tentando di aumentare ulteriormente il personale in questa area. I primi interventi hanno riguardato la distribuzione di beni di prima necessità agli sfollati e la presenza negli accampamenti e nelle comunità locali che stanno ospitando le famiglie in fuga, al fine di comprendere i bisogni specifici delle persone più deboli e quali siano le priorità. Fin qui, siamo riusciti a raggiungere circa 32 mila persone. In particolare, ad Al-Hassakeh e a Tal Tamer abbiamo distribuito coperte e altri beni di prima necessità a circa 20.250 persone in tre accampamenti e a 11.550 persone rifugiate in alloggi collettivi. In collaborazione con associazioni locali, sosteniamo l’operativitá di 8 centri comunitari nella zona di Al-Hasakeh, dei quali due nel campo sfollati di Al-Holx. Nel campo è stata organizzata la distribuzione di tende per le famiglie, pasti caldi, acqua, coperte ed altri beni di prima necessità. Inoltre, è stata fornita anche l’assistenza medica e psicologica a tutti quelli che ne avevano bisogno. Ad oggi si stima che saranno necessari 31,5 milioni di dollari per rispondere a questa crisi umanitaria.
La donazione di 50 mila euro disposta dalla Fondazione Prosolidar contribuirà a soccorrere le famiglie siriane costrette alla fuga, rispondendo ai loro bisogni piú urgenti.
Di seguito il comunicato stampa di UNHCR