Risultati 2020
AREA DI INTERVENTO: è l’ambito in cui il progetto intende intervenire e per il quale si prefigge un obiettivo.
- Alimentazione, Acqua, Igiene
- Attività economiche, Infrastrutture, Ambiente
- Calamità, Emergenze
- Formazione, Istruzione
- Salute
- Sociale e Diritti Umani
BENEFICIARI: sono coloro ai quali è destinato l’intervento.
- Bambini, Giovani
- Categorie vulnerabili
- Comunità
- Donne
- Malati, Disabili
- Rifugiati, Immigrati
Analisi finanziaria nell'anno di bilancio
I grafici che seguono sono stati realizzati utilizzando come dati di ingresso i valori dei contributi erogati per ciascun progetto per l'anno 2020 entro il 31 dicembre.
Sono suddivisi in due aree principali, PROGETTI ORDINARI, che sono quelli di gestione ordinaria ed EMERGENZE, che corrispondono a interventi fatti in occasioni straordinarie (ad esempio terremoti, alluvioni, etc..).
Il totale dei progetti finanziati dalla Fondazione nell'anno 2020 è complessivamente pari a 69, di cui 28 per emergenze, principalmente in Italia a causa della pandemia causata dal Covid-19.
Per quel che riguarda le Aree di intervento, nel 2020 l'area maggiormente interessata è quella della Salute sia per progetti ordinari che per progetti di emergenza. In questo caso specifico la principale differenza tra le due tipologie è la durata del progetto: sono stati considerati tra le emergenze i progetti relativi all'acquisto immediato di DPI o di attrezzature, mentre tra gli ordinari sono stati inseriti i progetti con effetto a medio- lungo termine nel contrasto alla pandemia, come ad esempio le attività di supporto psicologico o il sostegno ai soggetti disabili, che hanno particolarmente sofferto i lockdown.
Nel dettaglio dei progetti ordinari, sono state destinate alla area Salute quasi il 50% delle risorse, mentre le altre tipologie sono distribuite in modo omogeneo.
Come già detto, anche per quel che riguarda le emergenze, quest'anno la Fondazione è intervenuta principalmente nell'ambito della salute per interventi legati al Covid-19.
Per quel che riguarda i Beneficiari, nel grafico dei progetti ordinari si nota la significativa attenzione dedicata a malati e bambini, come per altro succedeva gli anni scorsi, ma che quest'anno è particolarmente evidente.
Relativamente alle emergenze, nell'ambito dei Beneficiari, le aree di intervento evidenziano la nostra scelta di supportare le differenti tipologie di bisogni in modo abbastanza omogeneo.
Per quanto riguarda la Distribuzione nel Mondo, la maggior parte dei finanziamenti è andata a progetti in Italia (illustrati in un grafico successivo), sia ordinari che di emergenza.
Per quel che riguarda i progetti ordinari, oltre all'Italia sono state supportate anche l'Africa e, in minor parte, l'Asia.
Anche per quel che riguarda le emergenze la Fondazione è intervenuta in Italia e, in piccola parte, anche in Asia e Africa.
Analizzando la Distribuzione Geografica in Italia si nota che la ripartizione dei 27 progetti ordinari è abbastanza omogenea tra nord e centro e tra isole e sud, mentre rimane un divario tra queste due zone; le richieste che arrivano da sud e isole sono in numero notevolmente inferiore, rispetto al resto di Italia, e questa carenza di domanda non sembra conciliarsi con i bisogni reali di quei territori.
La considerazione precedente, diventa ancora più evidente, se si analizza la distribuzione tra nord e sud dei progetti di emergenza che, proprio per la loro caratteristica, richiedono maggiore proattività.
La Fondazione, finanzia i progetti con importi che, in percentuale e a seconda del progetto, arrivano a sostenere anche il 100% del costo complessivo..
Nel 2020, a differenza degli altri anni, quasi il 50% dei progetti è stato sostenuto dalla Fondazione con importi compresi tra l'80 e il 100% del totale richiesto; i progetti per i quali il finanziamento è stato pari almeno al 50%, rappresentano il 74% del totale.
Questo dato rappresenta bene la fotografia del momento storico, iniziato qualche anno fa con la riduzione dei finanziamenti da parte dello stato al terzo settore, e acuito sicuramente dalla pandemia; in questa situazione le associazioni, soprattutto quelle più piccole, si sono ritrovate ad avere necessità, da parte di soggetti privati, di più fondi rispetto al passato.
Analisi finanziaria nell'intero ciclo di vita della Fondazione (2012-2020)
A livello generale, se analizziamo l'attività della Fondazione a partire dal 2012, sono stati portati a termine 310 progetti, tra ordinari e di emergenza (rispetto ai 438 totali): il grafico che segue ne mostra la distribuzione negli anni.
La Fondazione finanzia varie fasce di importo, sostenendo sia piccoli che grandi progetti.
I seguenti grafici rappresentano le fasce di importo solitamente finanziate, sempre a partire dal 2012, suddivise per progetti ordinari e per emergenze: si tenga presente che spesso, per queste ultime, vengono attivate raccolte fondi dedicate, che quindi comportano importi stanziati molto più alti del normale.
Il numero totale dei progetti ordinari gestiti negli anni è di 367, e da un confronto con lo scorso anno, si evidenza per l'anno 2020 lo stesso trend, in quanto, nella scelta dei nuovi progetti da finanziare, si prediligono quelli che richiedono importi inferiori a 50.000 euro, con qualche eccezione nella fascia tra i 50.000 e i 100.000.
Tra tutti questi progetti, se ne evidenziano 7 in particolare che hanno comportato un impegno molto significativo per la Fondazione; 5 di questi si collocano in una fascia di finanziamento tra i 250.000 e i 500.000 euro e 2 oltre i 500.000 euro.
- UNHCR- Light years Shelter Sud Sudan 2012
Costruzione di alloggi per le famiglie vulnerabili, che da Sudan, hanno fatto ritorno in Sud Sudan. Grazie al progetto sono state realizzate costruzione467 abitazioni per altrettante famiglie, identificate tra le categorie più bisognose.
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Il sogno di Arunas Onlus-Futura oggi Casa del sole di Kaunas “Namas”.
La casa di “Namas” è stata costruita per ospitare le ragazze di Kaunas che escono dagli orfanotrofi. La legge lituana stabilisce che al compimento della maggiore età le giovani orfane lascino gli istituti per vivere una vita autonoma, garantendo loro un sostegno economico di 152 euro mensili per due anni. Si tratta di una somma assolutamente insufficiente per vivere e studiare e quindi le ragazze devono trovare una soluzione diversa. Le giovani che vogliono continuare i loro studi e non hanno parenti che le possano ospitare o sostenere, chiedono di venire ad abitare in questa casa. Negli ultimi dieci anni la situazione in Lituania è molto cambiata; molti giovani che escono dall’orfanotrofio ora possono andare a vivere all’estero e trovare una occupazione. Ma parte di loro vuole invece trovare vie facili per stare bene e spesso si integra in strutture criminali, fa uso di droghe, di alcool, si prostituisce, non ha alle spalle una famiglia che le aiuti ad integrarsi in una vita semplice e normale
Il progetto ha quindi sostenuto il loro graduale reinserimento nella società, tutelandole dalle situazioni a rischio tramite, per prima cosa, l'accoglienza presso la struttura, e successivamente attraverso supporto psicologico e formazione a vari livelli.
Casa di “Namas” è divenuta di proprietà di Prosolidar nel 2015 e attualmente la Fondazione si fa totalmente carico del sostegno annuale del progetto.
- Auxilia Monte Libano. Adozioni a distanza
Restituire i bambini negli orfanotrofi alle loro famiglie. Con l'aiuto prima del Fondo, poi della Fondazione e con l'impegno di Auxilia, circa 40 bambine e bambini, orfani di un genitore, sono stati restituiti alle loro famiglie che non erano in condizioni economiche per sostenerli e mantenerli a scuola. Si è provveduto a pagare le rette scolastiche, a dar loro dei buoni per acquisti alimentari, una copertura assicurativa per le malattie, ad effettuare visite regolari da parte di assistenti sociali ed è stata garantita una adeguata cura dentistica.
- Libera - Coop R.Livatino Verso la serenità e legalità alimentare
Il progetto ha riguardato la fase di avvio della neo-costituita Cooperativa Sociale di tipo B “Rosario Livatino – Libera Terra” e l’avvio dell’ attività di apicoltura, con il conseguente allestimento di un apiario costituito da 300 arnie e di un laboratorio di smielatura sui terreni confiscati alla mafia. Una riqualificazione sociale del territorio che ha dato origine a produzioni biologiche di qualità collocabili in segmenti di mercato redditizi, integrando soggetti economicamente deboli e contrastando la criminalità organizzata creando così un’imprenditoria sana e pulita.
- Terre des hommes Per una giustizia in favore dei minori in conflitto con la legge
Il progetto ha avuto come scopo il miglioramento delle condizioni dei minori in situazione di detenzione, attraverso un’azione multi settoriale fortemente orientata alle necessità di ciascun minore nelle sue specificità.
L’azione ha promosso un approccio sistematico su più livelli che ha incluso: un supporto psico-sociale orientato al reinserimento sociale nel momento in cui il minore è uscito dal carcere, la ricerca e la mediazione familiare finalizzata al reinserimento dei minori e infine la messa in opera di servizi di reintegrazione e di follow-up post-carcerale.
Progetti per cui abbiamo speso oltre 500.000 euro.
- Emergency Ospedale Pediatrico di Kampala"Costruzione di un Centro chirurgico - pediatrico in Uganda"
Il progetto, fortemente voluto da Gino Strada e firmato da Renzo Piano, si è concluso nel corso del presente anno di bilancio e consta nella costruzione e allestimento di un ospedale di eccellenza nel settore della chirurgia pediatrica a Kampala, per offrire assistenza chirurgica pediatrica, gratuita e di qualità, ai pazienti ugandesi e a quelli trasferiti da altri Stati della regione.
La Fondazione Prosolidar ha investito un totale di 3.180.000 euro (di cui 200.000 del Fondo) destinati al blocco operatorio. Il Centro, realizzato a Entebbe su un terreno di circa 120.000 mq donato dal Governo dell’Uganda, costituisce un modello per l’intera Africa orientale non solo dal punto di vista sanitario, ma anche dal punto di vista architettonico e della progettazione.
- UNHCR Sostegno alle donne in Mali
Grazie a questo progetto sono stati conseguiti differenti obiettivi: protezione e assistenza specifica alle donne e bambine in Mali, migliorando le loro condizioni di vita attraverso la creazione di attività fonti di reddito; l’accesso all’educazione formale (per le bambine) e non formale (per le ragazze e adulte); la sensibilizzazione delle comunità di accoglienza sulle tematiche relative alle discriminazioni e violenze di genere e il miglioramento dello stato di salute delle beneficiarie e la comunità di accoglienza.
Il numero totale delle emergenze gestite negli anni è passato da 43 a 71 nell'ultimo anno, proprio a causa della pandemia mondiale; ricordiamo che, tra le emergenze, 3 hanno impegnato un importo superiore ai 500.000 euro: il terremoto ad Haiti nel 2013, il terremoto in Emilia Romagna nel 2014 e il terremoto del Centro Italia del 2016; gli ultimi due progetti hanno attivato raccolte fondi dedicate con risultati di circa 1 milione di euro per ciascuna.
Per quel che riguarda quest'anno, tra gli interventi legati alla pandemia, uno in particolare ha richiesto un significativo impegno di 260.000 euro da parte delle Fondazione.
- UNHCR - COVID19 - Intervento di risposta e prevenzione a sostegno dei rifugiati in Niger
L’intervento ha mirato a rafforzare il sistema sanitario e socio-psicologico nigerino e a mettere in atto un meccanismo di produzione e rifornimento stabile e costante di prodotti di igiene (sapone antisettico, candeggina e sapone liquido) e mascherine nelle aree che ospitano rifugiati, lavorando sia con rifugiati che con le comunità ospitanti. Mentre da un lato l’obiettivo principale è stato quello di contribuire alla prevenzione del COVID-19, dall’altro l’intento è stato di creare opportunità di lavoro per i rifugiati, rendendoli protagonisti della risposta di prevenzione e rafforzando la loro integrazione con le comunità locali.
L’intervento ha riguardato due macro aree di lavoro:
- Rafforzamento del Sistema Sanitario e Socio-Psicologico Nazionale tramite la realizzazione una rete estesa di professionisti formati in materia di salute pubblica e psico-sociale, per rispondere ad un’eventuale diffondersi della malattia
- Produzione dei dispositivi di protezione personale da parte dei rifugiati tramite un meccanismo di produzione e rifornimento stabile e costante di prodotti d’igiene (sapone antisettico, candeggina e sapone liquido) e mascherine nelle aree che ospitano rifugiati.