Intervento per il terremoto in Nepal

 Ad oggi 27 aprile 2015, sono oltre 3300 i morti provocati dal terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito ieri il Nepal e i feriti sono oltre 6500. L'epicentro del sisma è stato localizzato a metà strada tra Kathmandu e la città di Pokhara, in un'area densamente abitata, per questo motivo col passare delle ore si teme che il bilancio delle vittime sia destinato a crescere inesorabilmente.

L'Associazione Apeiron, già finanziata dalla Fondazione, opera in loco e siamo in contatto con l'italiana che abita a Kathmandau, Barbara Monachesi, per capire in che modo intervenire. Ovviamente le comunicazioni sono molto difficili e ci stiamo adoperando per fare il più in fretta possibile.

Nel frattempo la Fondazione ha deciso di stanziare 25.000 euro dai fondi emergenza, da destinare ad interventi di soccorso.

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Progetto Lifebility

Abbiamo aderito a questo splendido programma per gli obbiettivi che si pone ed i risultati già acquisiti a favore dei nostri giovani che tante idee nuove maturano e che troppo spesso non possono intraprendere il giusto percorso che ne consenta la loro realizzazione. Noi stessi, insieme agli altri sponsor, molto qualificati, parteciperemo alla selezione per l'assegnazione dei premi a quelli che, auspicabilmente, segneranno il progresso del nostro prossimo futuro. In bocca al lupo a tutti!

Visita il sito www.lifebilityaward.com

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Comunicato Stampa Haiti

E' arrivato in questi giorni il comunicato Stampa del Comitato Haiti circa la conclusione dei 4 progetti finanziati dallo stesso, compreso quello finanziato dalla Fondazione Prosolidar eseguito da ISI "Scuola professionale Enam"

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ANT Bologna è la Good news di Report

lo scorso 23 novembre, all’interno della trasmissione Report di Milena Gabanelli, è stato presentato un servizio sull’attività di ANT Bologna.

http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-b13d7f11-ce7e-42d7-925a-cd1c66f126b3.html

La giornalista lo introduce con un sorriso: “A Bologna avviene qualcosa di straordinario”. Con grande sensibilità, passando per le parole degli operatori, dei volontari, degli assistiti e dei familiari, il servizio restituisce l’immagine di un Terzo Settore che, laddove opera su una forte base etica ed efficiente, offre un indispensabile supporto e una preziosa integrazione all’operato del Soggetto Pubblico. Considerando il rigore della trasmissione, ci sentiamo orgogliosi di questa nostra partecipazione.

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Inaugurazione della vasca multisensoriale "SensiUnici"

"Un disabile, ed ancora di più un bimbo disabile, non è necessariamente un malato, è una persona con minori o diverse abilità, non vuole sopravvivere ma, come tutti, vuole interagire, svagarsi, crescere con gli altri... Insomma vuole vivere!" Queste le parole di Angela, presidente dell'associazione e mamma di un bambino affetto da disabilità post vaccino.

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Fondazione per lo Sport Silvia Rinaldi

 

Il video illustra il progetto "Arrampicata sportiva e disabilità" finanziato da Prosolidar con le testimonianze delle varie figure coinvolte: i ragazzi, gli istrutturi e i genitori. Il progetto propone l’attività di arrampicata sportiva per l’approccio all’attività motoria, a complessità crescente, di bambini e adolescenti con disabilità al fine di stimolare la pratica sportiva, concorrere all’integrazione sociale supportando, allo stesso tempo, i famigliari nel lavoro di cura dei propri ragazzi.

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Emergenza Ebola - Aggiornamento 07-10-2014

Carissimi,

ciascuno di voi, a suo modo, è parte di questa grande famiglia che è il Cuamm. Per questo continuiamo ad aggiornarvi su quanto succede in questo momento in Sierra Leone dove i nostri operatori da diversi mesi ormai combattono contro Ebola, il virus che in Guinea, Liberia e Sierra Leone ha causato fino ad oggi oltre 3.400 morti (dati OMS).


Ebola è un’emergenza che avanza e che non risparmia nessuno. E questo ci spinge ancora di più, nonostante la fatica, la stanchezza e la paura, a rinforzare la nostra presenza lì, a garantire il nostro impegno, mettendo a disposizione le forze e le risorse che abbiamo. Non possiamo - non dobbiamo - abbandonare quelle popolazioni lasciandole all’indifferenza. È un dovere che sentiamo di avere nei confronti di tutti coloro per i quali ogni giorno ci spendiamo nel tentativo di garantire il diritto alla salute. È questa gente che ci chiede di restare, di non andare lasciandola sola, perché da sola non potrebbe farcela.

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Emergenza Ebola - Aggiornamento 27-10-2014

Rieccoci qua, carissimi amici.
Le ultime tre settimane sono state per noi tutti, sul campo e in sede, davvero fra le più difficili. Abbiamo cercato di mantenere la fiducia e la lucidità anche quando la situazione si è complicata. I dati generali sull'epidemia li conosciamo e li leggiamo ormai ovunque. L'incidenza dell'Ebola, cioè il numero di nuovi casi alla settimana, non accenna a diminuire e vale anche per Pujehun, il nostro distretto che conta 350.000 persone. A questo dato generale vanno aggiunte le fragilità che si presentano quando lavori in Paesi in cui il sistema sanitario è debolissimo come la Sierra Leone. All'inizio di ottobre l'autista dell''ambulanza Ebola' che presentava i sintomi della malattia (poi deceduto), ricoverato nell'Unità di Isolamento in attesa dell'esito del test di laboratorio per la conferma, è stato autorizzato dal personale locale a uscire dalla tenda stessa e accomodato in una saletta appartata dell'ospedale. Non solo, ma essendo un amico conosciuto da tutti e pensando (o sperando) fosse sano, in molti dello staff locale sono andati a fargli visita. Tutto questo contravvenendo alle procedure e ai protocolli attualmente in vigore che vietano tassativamente comportamenti simili. Il test all'autista è risultato positivo per Ebola per cui ogni persona che aveva avuto contatti con l'ammalato è stata messa in "quarantena", a casa o in ospedale, in attesa che passassero i fatidici 21 giorni dell'incubazione.

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Emergenza Ebola - Aggiornamento 12-11-2014

Carissimi,
la parola "resistere" non basta a esprimere la realtà di questi ultimi giorni in Sierra Leone. Certo è una dimensione fondamentale del nostro lavoro: siamo impegnati con ogni sforzo a contenere il diffondersi dell'epidemia, mettendo in campo ogni possibile azione per ridurre la forza distruttiva di questo male. Insieme a questa parola cerchiamo di viverne un'altra: "consolidare". Rendere più forte ciò che è fragile, sostenere un sistema sanitario già debole e che adesso rischia di crollare sotto il peso della paura e della mancanza di risorse umane e finanziarie. È questo il nostro duro ma fiducioso impegno di questi giorni.

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