Prosolidar, consolida la collaborazione con Quinoa, una Onlus belga che sta sperimentando nuove forme di impegno nel terzo mondo
Dopo il Guatemala, l'organizzazione belga ci propone di compartecipare a tre nuovi progetti: Africa e Sud America per tre piccoli pogetti ma con un grande contenuto culturale e sociale.
Quinoa è una organizzazione costituita essenzialmente dagiovani e giovanissimi e ha un approccio alle iniziative di cooperazione allo sviluppo assolutamente originale e con contenuti sempre interessanti.
Conservazione dell'identità e delle tradizioni nelle colture, nelle arti, nell'educazione. Uno spiccato senso di attenzione e reciprocità con le Ong partner con cui opera nei Paesi obiettivo. Modalità di responsabilizzazione e di coinvolgimento dei ragazzi, affidando loro degli obiettivi di fund raising da raggiungere.
Vediamo come funziona.
Quinoa riceve delle proposte di partnership da parte delle Ong partner, che fanno parte della sua rete. Propone ai ragazzi un modo diverso di fare le loro vacanze: un viaggio solidale, ovviamente a carico dei partecipanti. Si costituisce un gruppo di 6/8 persone che si impegnano a raccogliere fondi attraverso i più svariati sistemi. C'è chi organizza serate di musica etnica, chi vende prodotti inviati dalle Ong con un piccolo margine, chi fa collette varie, insomma ognuno è partecipe del raggiungimento dell'obbiettivo, cioè dei fondi che dovrebbero costituire la parte finanziaria del progetto e che devono raccogliere prima di partire...possibilmente. Se non ci riescono normalmente Quinoa anticipa la differenza tra quanto raccolto e obiettivo, e i ragazzi sono impegnati al loro rientro a continuare a ricercare fondi. Non sempre è possibile e allora, dopo che si sono esaurite tutte le risorse, si sono ricercate tutte le possibili soluzioni si prova a ricercare nel mondo degli "adulti"...e qui nasce l'incontro con Prosolidar. Il Fondo che interviene in ultima istanza per sostenere progetti che hanno tutti in comune la qualità culturale, il profilo alto di chi crede fermamente che la cooperazione allo sviluppo vada fatta in punta di piedi, declinando il verbo rispettare, con l'umiltà di chi vuole anche imparare. Da queste culture abbiamo tutti molto da imparare e fermandoci ad ascoltare, apriamo la nostra identità alla loro, diamo una opportunità alla diversità di potersi esprimere e comprendere meglio l'altro da noi.
Vi presenteremo fra qualche giorno i progetti, ognuno con un valore aggiunto, ognuno con un elemento di novità....
Un altro incontro molto positivo con belle persone che vogliamo continuare ad avere come nostri grandi amici.