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Fatti :: 2009


TERRE DES HOMMES ITALIA contro la violenza sui bambini.INVIA UN SMS AL 48543 E DONA 2 EURO ALLA CAMPAGNA E SOSTIENI CASA LEONIDAS

La campagna straordinaria per sostenere Casa Leonidas, il centro di Bogot acquistato da Prosolidar!
Per tutto il mese di novembre mettiamo un nastro giallo per dire: "IO PROTEGGO I BAMBINI, SI' ALLA PREVENZIONE CONTRO GLI ABUSI"

LA VIOLENZA SUI BAMBINI, INACCETTABILE E PREVEDIBILE
Ancora oggi, intorno a noi come a migliaia di chilometri dalle nostre citt , i bambini continuano a soffrire per abusi, violenza e sfruttamento. Tutti noi dobbiamo e possiamo fare qualcosa.

In occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione della violenza, 19 novembre, dal 9 al 22 novembre Terre des Hommes lancia la campagna sms 48543 per cancellare i segni della violenza sui bambini e invita tutti a indossare il nastro giallo, simbolo della campagna mondiale per la prevenzione dell'abuso sull'infanzia per dire: “IO proteggo i bambini, SI’ alla prevenzione contro gli abusi”.

La campagna unisce ben 800 organizzazioni non governative di 128 Stati.

La violenza a danno dei minori è un’emergenza globale che riguarda indistintamente qualsiasi strato sociale e ogni paese del mondo, comprese le nazioni ricche e l’Italia. Sembra infatti che un terribile fil rouge leghi la triste condizione dei bambini lavoratori, quelli vittime di traffico, le baby prostitute e le bambine costrette a sposarsi anche prima dei 12 anni, i bambini che vivono in zone di guerra o costretti a combattere, i piccoli sfollati a causa di catastrofi naturali ai bimbi vittime di violenza domestica e di abuso sessuale.

Terre des Hommes opera da 50 anni per cancellare da questo mondo la violenza sui bambini. Nei suoi progetti si adopera per prevenire lo sfruttamento e mettere in atto sistemi efficaci per la protezione dei minori. Nelle sue attivit di sensibilizzazione punta a mettere in luce il fenomeno dell'abuso sui bambini, e fa pressione sugli Stati e gli organismi internazionali per arrivare a un approccio onnicomprensivo che renda sempre più efficace la prevenzione e la repressione di ogni tipo di abuso e violenza sui bambini.

- Alcuni dati che danno la dimensione del fenomeno[1]:

- Più dell'85% dei bambini dai 2 ai 14 anni nel mondo è vittima di una qualche forma di violenza, dalle punizioni corporali alle peggiori forme di abuso; nei paesi industrializzati ogni anno il 4% dei bambini sono vittime di violenze fisiche o sessuali, spesso ad opera di familiari;

- 40 milioni di bambini sono vittime di abuso sessuale: 1 bambina su 4 e 1 bambino su 9 sono stati sessualmente abusati prima dei 18 anni, 2 milioni sono vittime dell'industria del sesso;

- 1,2 milioni di minori vengono trafficati ogni anno e finiscono per essere schiavizzati in lavori pesanti o avviati alla prostituzione;

- 275 milioni di bambini hanno assistito ad atti di violenza domestica, diventandone spesso a loro volta vittime. Ogni anno vengono assassinati più di 50.000 bambini.

- 218 milioni di minori devono lavorare per aiutare le loro famiglie d’origine o sopravvivere. 165 milioni fanno lavori pericolosi;

- il 36% circa delle bambine nei Paesi in via di sviluppo si sposano prematuramente, esponendole a rapporti sessuali precoci e a gravidanze a rischio;

- centinaia di migliaia di bambine vengono sottoposte ogni anno a mutilazioni genitali, anche nei paesi industrializzati. Attualmente in tutto il mondo vivono oltre 70 milioni di ragazze e donne vittime di questa pratica;

- oltre un miliardo di bambini vivono in paesi colpiti da guerre e conflitti;

- 14,6 milioni di bambini sono profughi, hanno dovuto abbandonare le loro case a causa di un conflitto o di una catastrofe naturale o ambientale; moltissimi di loro non hanno più i genitori;

- circa 250.000 bambini e bambine finiscono tra le fila di gruppi combattenti o diventano baby schiave sessuali a servizio di soldati e guerriglieri;

- 1 milione di minori sono detenuti in carcere, in alcuni paesi possono anche essere giustiziati con la pena di morte o condannati all'ergastolo;

- ogni anno cresce il numero dei minori che migrano da soli nei paesi industrializzati: nel 2007 in Italia ne sono stati censiti oltre 7.500: si tratta di soggetti estremamente vulnerabili a tratta e sfruttamento;

- nella sola Italia tra i 400.000 e i 500.000 bambini sarebbero vittime di sfruttamento sul lavoro.

Si potrebbe continuare ancora: infinite sono le forme di violenza e di abuso a cui sono esposte i bambini in tutto il mondo.

Uno scenario inaccettabile

Il più recente studio delle Nazioni Unite sulla violenza sui minori [2] traccia un quadro critico della situazione globale e invita a porre particolare attenzione alla natura del detestabile fenomeno della violenza e alle sue cause più che alle conseguenze e a puntare l’attenzione sulla prevenzione.

La famiglia, la scuola, le istituzioni, le comunit e i luoghi di lavoro sono gli ambiti da monitorare per impedire ciò che non può essere in nessun modo accettato e giustificato e che può e deve essere previsto.

Per ogni forma di violenza che coinvolge un bambino esistono infatti fattori di rischio, cause, ma anche i relativi fattori protettivi. È necessario puntare su tutto ciò che possa aiutare ognuno di noi, nel proprio piccolo, ad individuare i segnali di disagio dei bambini e, sia a livello di comunit sia a livello di istituzioni a determinare strategie preventive che possano essere efficaci nella piena tutela di ogni singolo bambino.

Venti anni fa la Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia ha trasformato il modo nel quale il mondo guardava i bambini, riconoscendo loro il diritto alla vita, allo sviluppo, al rispetto, e ad esprimere il proprio punto di vista.

Il problema della violenza sui minori è un tema sfaccettato e per questo richiede risposte complesse e articolate. È un tema che si basa sui diritti umani, che investe la salute pubblica, non solo la protezione dei minori. I bambini hanno subito violenze nel silenzio per secoli, ma ora che le varie forme di abuso vengono più facilmente alla luce è più che mai necessario che si facciano valere questi diritti dimenticati.

Alcune societ accettano la violenza come inevitabile e normale. Secondo la Global Initiative to End All Corporal Punishment of Children, 78 Paesi ammettono ancora le punizioni corporali nell’ambito di provvedimenti disciplinari, mentre almeno 106 paesi non proibiscono l’uso di punizioni corporali a scuola. 147 li contemplano come sistemi alternativi di cura e solo 16 hanno proibito l’uso della violenza domestica.

In molte zone del mondo la violenza continua ad essere in gran parte sommersa poiché non ci sono metodi sicuri affinché bambini o adulti possano denunciarla. Quando i dati sulle violenze vengono registrati questi hanno una forma spesso incompleta e poco trasparente. Da questi dati si evince tuttavia che la maggior parte dei casi di violenza sui minori non sono improvvisi e inaspettati ma sono perpetrati da persone che fanno parte delle loro vite, in luoghi che loro frequentano abitualmente e nei quali dovrebbero essere protetti; il problema è dunque grande e pervasivo.

La famiglia è l’istituzione che ha la grande responsabilit di provvedere in modo corretto alle necessit affettive, psicologiche e fisiche di ogni bambino. Tuttavia i diritti dei bambini alla vita, alla dignit , allo sviluppo, non si fermano alla famiglia ma devono poter contare anche su garanzie degli stati.

Le condotte dure e le punizioni all’interno della famiglia nei confronti dell’infanzia accomunano Paesi industrializzati e paesi in via di sviluppo. La violenza fisica è spesso accompagnata dalla violenza psicologica. La violenza sessuale in famiglia è sempre più denunciata tanto che uno studio condotto in 21 nazioni, per la maggior parte industrializzate, evidenzia che il 7% - 36% delle donne e tra il 3% -29% sono state vittime di abuso durante la loro infanzia ad opera di membri interni alla famiglia.

In molti stati la violenza, psicologica, fisica e sessuale è usata su milioni di bambini per costringerli a lavorare, spesso in condizioni disumane e di vera e propria schiavitù.

Spesso anche la comunit può trasformarsi da risorsa di protezione a vero rischio per i bambini. La violenza tra pari, per esempio, sembra essere molto comune nelle aree urbane caratterizzate dalla mancanza di lavoro, bassissimi standard di vita nelle case, fame e comportamenti antisociali. In molti Paesi, la violenza delle bande giovanili ha portato i governi ad adottare durissime misure repressive anche nei confronti dei minori.

Cosa propone Terre des Hommes

In molti nazioni la legislazione contro l’abuso sull’infanzia si concentra esclusivamente sulla violenza sessuale o fisica e non tiene in giusta considerazione anche l’abuso psicologico. Il reinserimento nella societ , la cura e la guarigione ricevono molta meno attenzione della protezione e delle pene previste per i reati. Anche la prevenzione rimane purtroppo fanalino di coda. Nonostante diversi progressi, molto rimane ancora da fare e molti fattori ancora limitano la piena difesa dei diritti dell’infanzia. Gli sforzi contro la violenza sui bambini sono purtroppo sempre reazioni derivanti dalle conseguenze e non concentrate sulle cause. Le strategie sono spesso frammentate e non integrate tra loro e gli impegni internazionali spesso non sono tradotti in fatti a livello nazionale.

Per questo Terre des Hommes ritiene che:

- Ogni stato deve reagire a questa barbarie con urgenza e ogni individuo della societ deve condividere la responsabilit di condannare ogni forma di violenza sui bambini e deve far propria la necessit di fare quotidianamente prevenzione.

- Gli stati devono allocare le risorse adeguate per le essenziali politiche di prevenzione che consentano di individuare precocemente i fattori di rischio quali per esempio: la mancanza di affetti familiari, l’abuso di alcol o droghe e la disponibilit di armi da fuoco. In linea con gli Obiettivi del Millennio, l’attenzione va concentrata su politiche sociali ed economiche che individuino la povert e le differenti forme di disuguaglianza, la disoccupazione, l’eccessiva concentrazione nelle aree urbane povere e degradate.

- Supportando le campagne di sensibilizzazione gli Stati devono assicurarsi che ci sia una conoscenza diffusa dei diritti dell’infanzia e degli effetti dannosissimi della violenza sui minori. I mass media, dal lato loro, dovrebbero supportare queste campagne per promuovere una cultura della non violenza e della tutela dell’infanzia.

- Al Governo italiano chiediamo di istituire, finalmente, la figura del Garante per l’Infanzia, da anni richiesta a viva voce da tutte le organizzazioni impegnate sul fronte delle difesa dei diritti dell’infanzia

A questo scopo Terre des Hommes aderisce e supporta la Giornata Mondiale per la Prevenzione degli Abusi sui Minori (19 novembre) promossa dalla Fondazione Summit Mondiale delle Donne di Ginevra. La campagna unisce ben 800 organizzazioni non governative di 128 Stati.

In occasione di questo appuntamento internazionale e per tutto il mese di novembre invitiamo tutti a indossare il “Nastro Giallo" per dire: “IO proteggo i bambini, SI’ alla prevenzione contro gli abusi”.


Contemporaneamente è possibile sostenere, dal 9 al 22 novembre, la Campagna donando 2 euro con un SMS al 48543 che si trasformeranno in un'azione concreta in aiuto dei bambini vittima di violenza.

I fondi raccolti saranno destinati a finanziare i progetti di lotta e prevenzione alla violenza sui bambini e, in particolare, le attivit della “Casona – Casa Leonidas”, il Centro di assistenza alle vittime di tortura di Terre des hommes Italia a Bogot , unica struttura nel suo genere esistente in Colombia. Dal 2002 ad oggi ha soccorso oltre 4.000 persone, principalmente desplazados (profughi, sfollati interni), molti dei quali bambini. I pazienti vengono trattati con terapie olistiche di lungo periodo per poter riacquistare il proprio equilibrio e la fiducia nel futuro e nelle altre persone.


Il contesto colombiano

In quasi 50 anni di conflitto la Colombia è diventata il paese con il più alto numero di rifugiati interni dopo il Sudan. Secondo le ultime stime i desplazados sarebbero dai 3 ai 5 milioni (con un aumento del 25% nell’ultimo anno). La met di essi sono minorenni[3], che hanno dovuto assistere a scontri armati e inenarrabili violenze da parte dei vari gruppi armati presenti nel conflitto (guerriglieri, paramilitari ed esercito) in cui viene coinvolta troppo spesso la popolazione civile. Secondo l'ultimo rapporto ONU 819 bambini sono stati uccisi nel 2008 durante conflitti armati. 709 casi sono rimasti senza un colpevole.

Moltissimi minori (tra gli 8.000 e gli 11.000) vengono arruolati da questi gruppi. L’et d’arruolamento, secondo l’Unicef, sarebbe scesa dai 13,8 anni ai 12,8 questo nonostante la legislazione colombiana vieti l’impiego di minori di anni 18 nell’esercito e nonostante le ripetute dichiarazioni di forze come la FARC che non avrebbero mai più usato bambini al di sotto dei 15 anni. L’arruolamento di minorenni coinvolge tutte le forze in campo: anche la Polizia Nazionale ha adoperato bambini di 12 anni (poi uccisi dalle FARC) con la funzione di informatori. A essere esposti all’arruolamento sono proprio i bambini più poveri e quelli appartenenti alla popolazioni indigene, le più vulnerabili.

Secondo la Corte Costituzionale Colombiana, la violenza sessuale, così come lo sfruttamento e l’abuso sessuale è una pratica abituale, estesa e sistematica nel contesto del conflitto armato e degli spostamenti forzati. Non esistono purtroppo dati certi in materia, ma il 40% delle bambine arruolate nei gruppi armati avrebbero subito violenze.

Nel solo 2008, secondo l’Osservatorio Presidenziale, almeno 75 bambini sono stati rapiti. Dal 1996 al 2008, almeno 287 bambini sono stati sequestrati e tenuti in cattivit , coinvolgendo tutte le forze in campo.

Neanche le scuole sono luoghi protetti: sebbene non vi siano dati certi sui numeri, molte testimonianze parlano di scuole che sono state oggetto di attacchi e di sequestri di intere scuole sia a opera dei gruppi di guerriglieri, a opera sia dei paramilitari e dell’esercito nazionale. Secondo la Federazione Nazionale degli Insegnanti, almeno 15 insegnanti sono stati uccisi nel corso del 2008.

Terre des hommes (TDH) Italia onlus è una organizzazione non governativa che si occupa di aiuto diretto all'infanzia in difficolt nei Paesi in via di sviluppo, senza discriminazioni di ordine politico, etnico o religioso.

Nata nel 1989 e diventata fondazione nel 1994, TDH Italia oggi è presente in 22 paesi di tre continenti con quasi 90 progetti di aiuto umanitario d’emergenza e di cooperazione internazionale allo sviluppo, con programmi in settori quali salute di base e protezione materno-infantile, educazione di base, formazione professionale, protezione dei bambini di strada ed in conflitto con la legge, promozione dei diritti umani, attivit generatrici di reddito e sviluppo delle risorse naturali.

TDH Italia fa parte della Terre des hommes International Federation (TDHIF), lavora in partnership con ECHO ed è accreditata presso l’Unione Europea e l’ONU.

Nel 2010 il movimento Terre des hommes fondato in Svizzera da Edmond Kaiser compir i suoi primi 50 anni.

Per ulteriori informazioni consultare il sito www.terredeshommes.it



[1] Dati più recenti disponibili di Unicef e altre agenzie delle Nazioni Unite.

[2] UN Study on Violence Against Children, 2006

[3] Report of the Secretary-General on children and armed conflict in Colombia, UN Security Council, 28 August 2009