Iniziano ad affluire i contributi versati dai colleghi tramite la raccolta fondi concordata tra Abi e sindacati.
In pochi giorni sono stati versati altri 25.000 euro.
Prosegue bene la nostra raccolta fondi per Haiti.
Per ora solo pochissime banche hanno provveduto a versare i contributi dei lavoratori e questo ci fa ben sperare che affluiranno molti altri fondi per aiutare a ricostruire l'isola caraibica.
La povertà assoluta, istituzioni inesistenti, corruzione diffusissima, delinquenza e violenza, degrado civile si erano abbattute su questa disgraziatissima isola e sui suoi abitanti, quasi come un castigo di Dio. E' stato facile per qualche tele-predicatore indicare il Creatore come l'autore della punizione esemplare ed oggi per molte sette raccogliere accoliti, sfruttando la credulità e la propensione del popolo haitiano a mantenere forti le radici del sincretismo africano.
Un popolo che dopo la disgrazia della dittatura durata 24 anni di Papà-doc e i 15 di suo figlio baby doc, François e Jean Claude Duvalier, con i loro Tonton Macoutes, ha visto succedersi al governo praticamente solo mascalzoni corrotti e affamati di soldi. Il vero castigo di Dio. Il terremoto tra le molte disgrazie ne ha causata una peggiore, l'uscita dalle carceri crollate di oltre 6.000 detenuti, molti dei quali ex Tonton macoutes, che si aggirano indisturbati nelle tendopoli seminando vilolenza e terrore.
Servrà uno sforzo ingente della comunità internazionale per restituire Haiti e il suo popolo ad un livello accettabile di vita e di dignità.
Ora ci occupiamo di farli vivere offrendo loro la nostra solidarietà e il nostro aiuto, domani ci dovremo occupare della faticosa scoperta del rispetto delle regole, della democrazia, del diritto. Più volte la comunità internazionale è stata costretta a sospendere gli aiuti ad Haiti, a causa della sistematica violazione dei diritti umani.
Aiutare oggi Haiti significa provare a dare una speranza a chi l'aveva ormai perduta per sempre!