Un progetto realizzato con Terre des Hommes Siria e Roadrunnerfoot engineering srl
Una storia da raccontare. Daniele Bonacini, è l'AD di Roadrunnerfoot Engineering srl, una azienda specializzata in protesi meccaniche d'avanguardia. Amputato, Paralimpico, campione italiano, è ingegnere e si dedica allo sviluppo di protesi sempre più avanzate che imitino il più possibile gli arti umani in funzionalità e facilità di uso.
ROMA - 2 milioni e 600 mila: questo l'ultimo dato ufficiale, fornito dall'Istat nel 2001, sul numero di disabili accertati, ma le proiezioni più recenti parlano di 4 milioni e mezzo, comprendo ogni forma di disabilità, fisica e mentale. Molte sono persone che, per incidenti o malattie, hanno perso un arto e hanno dovuto sopperire con protesi.
Tra di loro c'è anche Daniele Bonacini, 37 anni. Ha perso la gamba destra, sotto il ginocchio, in un incidente stradale nel dicembre 1993, all'età di 22 anni, nel pieno della carriera universitaria. La sua, però, non è solo la storia di un disabile, ma la storia di un atleta paralimpico, tra i più medagliati del nostro Paese e di un ingegnere meccanico che, specializzandosi proprio nel campo delle protesi attraverso un Dottorato di Ricerca, punta a offrire il meglio a chi, come lui, ha perso una parte di sé, ma non vuole rinunciare a reinserirsi in maniera autonoma nella vita sociale e lavorativa.
Daniele Bonacini è un atleta paralimpico. Ha corso per dieci anni ai livelli agonistici, partecipando a tre mondiali e a tre europei, oltre a altre numerose gare. Alle Paralimpiadi di Atene del 2004 ha conseguito il sesto posto nel salto in lungo, dopo una lunga carriera caratterizzata da piazzamenti a livello internazionale tra cui il quarto posto nei 200m e nel salto in lungo agli Europei di Assen 2003 e ha conseguito l'ultimo titolo italiano della sua carriera nei 100m nel 2007 con un personale di 12,44 secondi. Una sorta di Pistorius nostrano, anche se non ha goduto della stessa notorietà.
(SuperAbile Inail 4 marzo 2009)
Daniele dedica una parte della sua produzione al costo per progetti umanitari. Non è in grado di regalare questi prodotti molto sofisticati, ma da ingegnere, calcola minuziosamente quanto gli costano ed Elena Bonacini, la responsabile della CSR aziendale è incaricata di realizzare progetti con partner in tutto il mondo e trovare i finanziamenti. Vuole contribuire così a fornire gli ultimi ritrovati della tecnica e della tecnologia dei materiali a chi non potrebbe mai permetterselo. Cercando su internet hanno (facilmente) trovato Prosolidar e abbiamo aperto un canale di comunicazione....Il partner Terre des Hommes Syria, destinatario UNHCR e i suoi campi profughi, ove ancora sono "ospitati" più di 1.000.000 (un milione) di profughi iracheni, dopo un massimo di oltre due milioni!.
Qui sarebbe anche il caso di aprire una parentesi e di parlare delle emergenze nostrane che, stando ai dati pù recenti del 2011 Migration Outlook dell'OCSE, in italia non superano i 150.000.....
Fino a pochi giorni fa i migranti sbarcati in Italia sono stai 42.534 di cui 18.312 dalla Libia e 24.222 dalla Tunisia (fonte UNHCR). Si parla di numeri ingestibili ma dalla Libia, dallo scoppio della guerra sono arrivati in Italia meno di 19.000 persone. Nello stesso tempo la Tunisia ha accolto 288.082 libici e 190.705 migranti. Molti degli sbarcati sono subito ripartiti con permesso provvisorio in altri Paesi Schengen, in particolare Francia e Germani, che ospita 600.000 rifugiati.....(Chiusa parentesi).
Siamo dunque entrati in contatto e abbiamo deciso di finanziare un progetto con questa straordinaria collaborazione. UNHCR Syria non sa a chi rivolgersi, TdH Sy ha un contatto con Elena, che trova Prosolidar...e le protesi tra qualche ora lasceranno l'Italia e arriveranno a Damasco.....è proprio una bella storia, di quelle che ci piacciono molto!!
Edgardo Maria Iozia