Una cerimonia semplice, come si addice al luogo e alla circostanza
Era tutto pronto per l'inaugurazione da alcune settimane, ma abbiamo atteso l'arrivo delle festività di Natale per poter fare questa esperienza unica: Natale a Betlemme
Passeggiare per le vie di Betlemme in questi giorni è come farsi piccolo piccolo e passeggiare nel nostri presepe di casa. Lì la bottega che vende il formaggio e le olive, fatto come si fa da sempre, dall'altra parte si cucina il montone e le polpettine vegetali, le mitiche falaffel. I piccoli souvenir, i vasi di coccio e le semplici ceramiche. Il ramaio e il negozietto di frutta e verdura, con melograni rossi come le più belle decorazioni per l'albero di Natale. Francesco d'Assisi passò sicuramente di qui nei freddi inverni dei primi anni del 1200. Il prossimo anno saranno esattamente 800 anni che decise di imbarcarsi per la Terra Santa, facendo ritorno dopo quattro anni. E qui decise che avrebbe ricostruito la scena della nascita di Joshua, che in ebraico vuol dire "Il Signore salva". Gesù di Nazareth venne al mondo alla periferia di questo paesino,vicino al campo dei pastori. Le notti invernali da queste parti sono particolarmente luminose e in cielo era apparsa una stella cometa che indicava la strada per Betlemme. Oggi le stelle comete sono tornate a risplendere nella notte. Da otto anni, in seguito all'ultima intifada si erano spente e sono stati gli italiani, per la precisione i salentini a voler far ritornare la luce a Betlemme, con una stella cometa opera di un artista salentino, che risplende davanti alla Basilica della Natività. Non abbiamo mancato la visita della scuola e del centro artistico, con ragazzi che lavorano il legno e la ceramica, il famoso e ancora chiuso Museo della Natività.... che è un vero peccato non poterlo tenere aperto, ma soprattutto il forno di Betlemme, che fa un pane molto molto buono: sarà perché viene fatto giornalmente, sarà perché usano farina ottima, ma vi assicuro che il sapore di quel pane è veramente straordinario: croccante, profumato, tenero e leggero... condito con l'olio di Palestina e annaffiato con dell'ottimo Cremisan... irrangiungibile. Suleiman il capo-forno lavora qui da oltre sessanta anni (fate un po' di conto... dalla nascita dello Stato di Israele) ed è orgogliosissimo del suo forno, e molto contento di aver "modernizzato" il SUO forno, altro che dei salesiani! Coccolava le macchine nuove con sguardo paterno e nella sua lingua mista di italo-palestinese, ne ha spiegato il funzionamento in tutti i dettagli. Le macchine da forno della Bertuetti, che ci ha fatto un super sconto, l'elettroespulsore dei fumi della Nacol, il cui proprietario è venuto qui di persona ad assistere al montaggio, insomma un forno modernissimo che fa il pane migliore di Betlemme, orgoglio di Suleiman, che durante l'Intifada è rimasto rinchiuso per quaranta giorni pur di non far mancare il pane alla sua gente. Abbiamo avuto l'opportunità di presentare il nostro fondo in un convegno dedicato alla solidarietà verso questi territori e fatto conoscere il nostro modello veramente unico al mondo.
Un'esperienza straordinaria, ma anche molto dura. erano anni che non tornavamo in Palestina e la visione del muro, alto più di quattro metri ci ha fatto lo stesso effetto di quando più di trent'anni fa vedemmo quello di Berlino. Vorremmo vedere cadere tutti i muri e costruire ponti tra le genti, ponti di pace e di comprensione tra i popoli!
Purtroppo le bombe e i missili sono tornati a far sentire la loro terribile voce e tutte le luci a Betlemme sono state spente in segno di lutto. Ci uniamo al popolo palestinese così duramente colpito, chiedendo anche noi che siano immediatamente fermati i lanci dei razzi contro Israele e i bombardamenti e gli attacchi contro Gaza. Che torni a parlare la ragione!