Superati gli ostacoli che hanno impedito finora la realizzazione del progetto.
C'è una categoria di persone veramente speciali, cui andrebbe insignito il Nobel della Pace: le donne Palestinesi di Gaza impegnate per il dialogo, la fine della guerra perenne, la realizzazione di una pace giusta e duratura. Con loro, andrebbero premiate le donne israeliane che dall'altra parte del confine, non si arrendono esauste a 62 anni di guerra e 44 di occupazione, ma continuano la lotta per gli stessi scopi. Il WAC, l'organizzazione delle donne di Gaza nostra partner, fa parte di questo gruppo.
La società civile palestinese e israeliana è molto più avanti sulla strada della mutua comprensione e del dialogo rispetto agli Stati e alla loro politica. Essa è capace di rimuovere le profonde e laceranti ferite che la percorrono per cercare di cambiare definitivamente pagina. I Comitati Economici e Sociali di Israele e Palestina, ad esempio, collaborano attivamente per progetti comuni per lo sviluppo delle risorse idriche, per lo scambio di insegnanti che possano insegnare ai ragazzi la storia e la cultura dell'altro popolo, per il rafforzamento delle potenzialità della piccola e media impresa, canalizzando insieme i prodotti sui mercati internazionali. Un mondo sconosciuto e ricco di relazioni, nonostante i posti di blocco, i muri sempre più estesi ed alti, che cercano di separare l'inseparabile: la ricchezza delle relazioni tra diversi!
La cooperazione è viva anche nel mondo del lavoro. Sindacalisti israeliani impegnati a difendere i diritti dei lavoratori pendolari, che ogni giorno devono assoggettarsi a innumerevoli controlli per raggiungere il loro posto di lavoro. Escono di casa alle tre del mattino per poter raggiungere a pochi chilometri di distanza il loro posto di lavoro, impiegando anche 4 o 5 ore all'andata e altrettanto al ritorno. Con una disoccupazione che a Gaza è arrivata ad oltre il 65%, ma che nel resto della "riva Ovest", cioè la Cisgiordania, è stabilmente superiore al 50%, un lavoro anche a queste condizioni è una fortuna.
Il valore aggiunto del progetto: "Migliorare le condizioni economiche di donne svantaggiate nella striscia di Gaza", è determinato dal forte impegno del Centro WAC nella battaglia per i diritti e la pace. Rafforzare il suo prestigio tra le donne di Gaza, attraverso la dimostrazione della capacità di stimolare la loro autonomia economica, il loro "empowerment" come soggetti indipendenti rafforza l'adesione ai suoi valori. I movimenti integralisti a Gaza hanno avuto succeso perchè hanno avuto i mezzi per sostenere economicamente le famiglie. La società palestinese, da sempre la più laica ed aperta progressivamente è stata attratta dalle forze contrarie al processo di pace. Andare a Gaza, sostenere chi è impegnato da sempre in questo processo, significa per noi dare una mano alla pace!
Edgardo Maria Iozia
Presidente Prosolidar