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Progetti :: EFSC


Il progetto va avanti...

Che cosa abbiamo fatto finora
Progetto EFSC. Proteggere i bambini di strada dalla violenza nelle aree urbane di tre capitali europee (Lisbona, Marsiglia, Napoli): sviluppo di una metodologia replicabile (Settembre 2007 - Settembre 2009). Nota sui principali risultati ottenuti, stato del progetto e attività di follow-up Febbraio 2008

L’obiettivo del progetto è sviluppare una metodologia replicabile per la ricerca e la raccolta dati sulla violenza contro i bambini di strada. È necessario a questo scopo sviluppare indicatori relativi alla violenza sui bambini di strada che siano applicabili in tutta l’Unione Europea e siano più significativi di quelli esistenti; lo sviluppo di indicatori, a sua volta, richiede di analizzare le cause e le conseguenze della violenza come parte del loro processo di inclusione sociale. Il progetto mira anche a mettere in atto forme di cooperazione trans-nazionale sostenibile attraverso la costruzione di una solida rete di attori, ONG e autorità locali direttamente coinvolte nella lotta alla violenza contro i bambini di strada.

Il progetto vuole contribuire al miglioramento delle strategie di prevenzione e intervento e all’avvio di un permanenete scambio di buone pratiche tra operatori del settore sul fenomeno della violenza. Inoltre, esso contribuirà a una maggiore sensibilizzazione dei policy makers nazionali e europei sul fenomeno della violenza contro I bambini.

Il progetto si concentra sull’analisi della violenza contro i bambini di strada in tre metropoli europee (Lisbona, Marsiglia e Napoli), presi come “centri pilota” in considerazione della particolare gravità della situazione dei bambini di strada ed altri bambini in condizioni di alto rischio sul loro territorio. Il progetto è coordinato dall’EFSC e portato avanti in stretta cooperazione con tre organizzazioni membre dell’EFSC:
- Instituto de Apoio à Criança (IAC), Lisbona, Portogallo
- Association Jeunes Errants (AJE), Marsiglia, Francia
- Associazione Maestri di Strada ONLUS, Napoli, Italia


Il progetto è pensato per beneficiare bambini ed adolescenti fino ai 18 anni di età che vivono per strada e sono esposti a vari tipi di violenza, tra cui discriminazione su base etnica, lavoro minorile, traffico, abusi fisici e sessuali, tossicodipendenza. Il progetto punta a definire una metodologia che sia sostenibile, la cui applicazione sia replicabile nel futuro al fine di chiarire se i gruppi più vulnerabili di bambini e i bambini di strada in particolare siano vittime di violenza e di che tipo di violenza si tratti.

Questo è un prerequisito fondamentale per ogni intervento efficiente e efficace che voglia sostenere i minori nell’affrontare i loro traumi e nel loro processo di reintegrazione sociale.

Oltre al suo valore aggiunto europeo, il progetto contribuirà in misura significativa, nelle attese, al lavoro che i partner locali di EFSC portano avanti sul campo, a beneficio dei minori più emarginati.


STRUTTURA DEL PROGETTO

Il progetto si svilupperà nell’arco di due anni (Settembre 2007 –Settembre 2009), durante e si articolerà su quattro fasi:

Prima fase (mesi 1-4): analisi critica della situazione; raccolta di dati e indicatori esistenti sulla violenza contro i bambini di strada e lista di tutte le organizzazioni pubbliche e private che lavorano con i bambini di strada nelle tre aree urbane (Libona, Marsiglia e Napoli).

Seconda fase (mesi 5-11): sviluppo di una metodologia innovativa, trasferibile ed efficiente per l’analisi della violenza, al fine di migliorare gli indicatori e i dati che sono al momento insufficienti a livello UE.

Terza fase (mesi 12-19): sperimentazione e valutazione della metodologia nei tre “centri pilota” per migliorare la qualità del prodotto finale.

Quarta fase (mesi 20-24): pubblicazione, distribuzione e discussione dei risultati a livello locale da parte dei partner, al fine di incoraggiare partnership trans-settoriali; formazione di “moltiplicatori-chiave” a livello locale e nazionale. È prevista inoltre una campagna pù ampia indirizzata alle istituzioni Europee, università e network regionali per elaborare raccomandazioni sulle misure più urgenti da intraprendere e trasmettere le priorità agli attori interessati.


LA PRIMA FASE PROGETTUALE (SETTEMBRE 2007 – DICEMBRE 2007)

Come introdotto sopra, la prima fase si è focalizzata sull’analisi critica dello stato attuale della violenza contro i bambini di strada nelle tre aree pilota. Le attività che sono state portate avanti durante i primi quattro mesi di implementazione possono essere classificati secondo due principali obiettivi:

1) Sviluppo di una metodologia pilota e di indicatori relativi alla violenza

Il primo, principale contributo al raggiungimento di questo obiettivo è stata l’elaborazione di un questionario sulla violenza contro i bambini di strada da parte di un esperto internazionale, Nico van Oudenhoven di International Child Development Initiatives (ICDI), in stretta collaborazione con uno dei membri del suo staff, Rona Jualla-Ali.

Sono state elaborate tre successive bozze del questionario; ciascuna di esse è stata presentata in occasione di un meeting regionale ed ogni volta riveduta secondo i prinicpali temi di discussione emersi durante i meeting regionali e i commenti direttamente sollevati dai partner locali.

Il questionario è finalizzato a ottenere un quadro più chiaro sulla violenza commessa nei confronti dei bambini di strada. Le risposte alle varie domande forniranno informazioni utili a comprendere le varie forme di violenza di cui i bambini sono vittime, il livello di gravità di questa violenza e il suo impatto sui bambini. Il questionario dovrebbe inoltre dare migliori strumenti di valutazione sulle politiche e le pratiche riguardanti i bambini di strada, particolarmente coloro che sono vittime di violenza o si possono considerare a rischio.

La struttura del questionario comprende quattro principali sezioni:
a) il quadro concettuale e le informazioni generali;
b) cause e conseguenze della violenza contro i bambini di strada;
c) risposte alla violenza sui bambini di strada;
d) commenti ed osservazioni su politiche e pratiche relative alla violenza sui bambini di strada.

Il questionario è destinato a quattro differenti gruppi di età: 0-4 anni, 5-12, 13-15, e 16-18, e disaggrega i dati in base al sesso dei bambini intervistati. Le risposte al questionario dovrebbero contribuire, mettendo a disposizione nuove informazioni, a migliorare le politiche e gli interventi ma anche a sviluppare strumenti di advocacy; d’altro canto, le informazioni raccolte possono contribuire alla ricerca e alla formazione di operatori del settore.

Rispetto alle diverse categorie di “bambini di strada” contenute nel questionario, è opportuno dare qualche chiarimento terminologico. Queste categorie riflettono le prospettive dei partner del progetto che sono emerse durante le discussioni nei tre meeting regionali. Esse permettono, in altre parole, di distinguere le specificità di ogni contesto regionale a partire delle tipologie di bambini di strada prevalenti a livello locale. Si tratta quindi di distinzioni di particolare intreresse al fine di analizzare i tratti comuni ai tre contesti regionali e allo stesso tempo le diverse risposte e gli interventi sviluppati e adottati per affrontare problemi simili nell’ambito dei bambini di strada e della violenza su di loro.

Le principali distinzioni tra bambini di strada di possono riassumere come segue:

- “bambini di strada”(street children): per questi bambini la strada è il luogo di residenza, ma anche il centro gravitazionale delle attività e del sistema di vita. Chiamati anche “bambini che vivono in strada” (street living children), essi hanno generalmente perso i contatti con le proprie famiglie e vivono soli in strada;

- “bambini in strada” (children in the street): si tratta di bambini che eludono l’obbligo scolastico e durante la giornata, in strada, si dedicano ad attività lavorative per lo più illecite, mentre si ricongiungono con le famiglie durante la notte e in genere non dormono per strada. Sono anche chiamati “bambini che lavorano in strada” (street working children).

- “Bambini di famiglie di strada” (Children of street living families): bambini che vivono con le loro famiglie per strada;

- “Bambini che vagano per strada” (Street roaming children): bambini che hanno una casa cui ritornare, anche se spendono la maggior parte del tempo senza dedicarsi ad alcuna specifica attività e senza la supervisione di un adulto (la maggior parte di loro ha abbandonato la scuola; alcuni di loro si dedicano ad attività illecite).

2) Miglioramento della cooperazione transnazionale tra gli attori, ONG e autorità locali che lavorano direttamente con i bambini di strada.

Durante la prima fase del progetto si è tenuta una serie di incontri, in cui si sono riuniti i partner del progetto. Questi incontri hanno rappresentato un punto di partenza estremamente importante per la dinamica del progetto e in particolare per lo sviluppo della metodologia. Si possono distinguere due tipi di incontri:

- I network meetings si sono tenuti nella sede dell’EFSC a Bruxelles e hanno riunito i coordinatori di progetto dell’EFSC, i partner di Lisbona, Marsiglia e Napoli e l’esperto internazionale. Questi meeting rappresentano un’occasione per discutere aspetti di carattere generale legati all’implementazione del progetto, come la scansione temporale delle attività del progetto, linee guida per i partner nell’organizzazione dei meeting regionali, questioni di budget, e assistenza. Questi meeting si sono tenuti in momenti chiave dell’implementazione del progetto e hanno per questa ragione rappresentato una buona occasione per i partner che volessero esprimere i loro dubbi, istanze e suggerimenti, e che volessero discutere con gli altri i problemi e le difficoltà emersi sul campo (a causa, per esempio, delle specificità legate al contesto particolare di intervento).

Il primo network meeting (il “kick-off meeting”) si è tenuto il 28 Settembre 2007 a Bruxelles. Durante il meeting EFSC ha ufficialmente presentato il Progetto Anti-Violenza (Anti-Violence Project, AVP), i principali obiettivi e attività ed ha evidenziato come il progetto si inserisca nel dibattito in corso a livello europeo e internazionale sul problema della violenza contro i bambini e sulla raccolta di dati chiari e oggettivi, e come esso contribuirà sostanzialmente al miglioramento della situazione dei bambini di strada vittime di violenza, ma anche alla raccolta di dati aggiornati. I partner del progetto hanno brevemente introdotto le proprie organizzazioni e i principali ambiti di attività che contribuiranno direttamente all’implementazione del progetto. L’esperto internazionale ha illustrato in termini generali la struttura-base del questionario e ha evidenziato l’importanza di raccogliere dati attraverso un team multidisciplinare, in stretta coordinazione con autorità locali, centri di affido, ospedali, social workers, e forze dell’ordine. Per il suo approccio innovativo e la metodologia di lavoro, l’AVP avrà un carattere pilota e porrà le basi per la definizione di un metodo orientato all’utilizzo pratico per la raccolta dati nelle tre aree interessate dal progetto.

Il secondo network meeting è stato sostituito da una conferenza telefonica che si è tenuta il 12 Febbraio 2008 con lo scopo di valutare e discutere la fine della prima fase progettuale. Durante la conferenza, i partner hanno approvato la versione finale del questionario e hanno discusso le categorie di istituzioni a cui il questionario sarà distribuito. Si è discussa in questa occasione l’opzione di somministrare il questionario direttamente ai bambini. Sono poi state presentate le attività di follow-up alla prima fase del progetto: dopo la raccolta del questionario, i partners compileranno una pre-valutazione che servirà da base per lo sviluppo della metodologia. Si sono inoltre discusse alcune questioni di budget e si è trovato un accordo su alcune modifiche nell’allocazione del budget tra i partner. In particolare, I partner si sono impegnati a firmare un emendamento all’”Accordo per diventare partner locale” nel quale si afferma che “EFSC coprirà i costi aggiuntivi necessari [alla gestione del progetto da parte dei partner] (notti extra in hotel e costi di viaggio più elevati di quanto non definito nel budget del progetto). Questi costi aggiuntivi necessari saranno poi detratti, in somma pari all’ammontare che eccede i costi previsti nel budget del progetto, dalla somma annualmente destinata ai partner locali per il finanziamento dei costi del personale […] legati al progetto .” Infine, il personale dell’EFSC si è impegnato a distribuire a tutti i partner i materiali informativi e le foto relative ai meeting regionali e a mandarli a Edgardo Iozia per includerli nel nuovo sito internet del Fondo.

- I tre regional meetings si sono tenuti in ciascuna delle tre aree urbane (Lisbona, Marsiglia e Napoli) durante i mesi di Ottobre e Novembre 2007. Questi incontri sono di importanza cruciale per ottenere un quadro chiaro della situazione a Lisbona, Marsiglia e Napoli rispetto alla violenza sui bambini di strada, ad iniziative che siano state intraprese a livello locale per sostenere la loro integrazione e anche per contribuire allo sviluppo del networking locale e della raccolta di dati. Ciascuno di questi meeting dà l’opportunità ai partner locali di descrivere nel dettaglio le differenti attività da loro portate avanti in partnership con le autorità locali ed altre ONG a beneficio dei bambini di strada, e allo stesso tempo per incontrarsi con i loro partner attivi sul campo nella protezione dei bambini di strada. Durante i meeting è stata posta forte enfasi anche sul contributo dei partner nell’elaborazione del questionario e sull’inclusione sistematica dei dati relativi a ciascuna specifica situazione nella pianificazione generale del progetto. Ciascun meeting regionale è stato organizzato secondo la struttura che è stata definita durante il kick-off meeting: una sessione teorica con presentazioni da parte dei partner sulle loro attività rilevanti per l’AVP, seguite da visite sul campo finalizzate a presentare il lavoro concretamente portato avanti con i bambini in condizioni di emarginazione. È inoltre importante notare che i tre partner di progetto si occupano di tipologie molto diverse di bambini di strada (giovani provenienti da famiglie coinvolte nel crimine organizzato a Napoli, bambini Rom a Marsiglia, figli di migranti di terza generazione dalle ex-colonie a Lisbona). Per questa ragione, la metodologia da svilupparsi dovrà tenere in considerazione le specificità dei diversi contesti e allo stesso tempo definire un approccio comune che possa essere applicato in altri contesti comparabili in Europa. In questo senso un’analisi critica e comparata delle specificità che caratterizzano ciascun contesto regionale è cruciale al fine di definire buone pratiche rilevanti a livello europeo.

Il regional meeting di Marsiglia si è tenuto nei giorni 15-16 Ottobre 2007. Il partner Association Jeunes Errants (AJE) ha presentato le specificità legate al territorio di Marsiglia e in particolare la sua forte tradizione migratoria. AJE lavora con due diversi tipi di “bambini di strada”: minori stranieri non accompagnati e bambini Rom. Per ogni categoria di bambini “a rischio” AJE ha descritto il contesto, i principali fattori storici sottostanti la loro situazione “di strada” così come le tendenze più recenti, i problemi e le strategie di intervento adottate da AJE individualmente e in cooperazione con i suoi partner istituzionali (polizia, scuole, ospedali, servizi sociali, autorità giudiziarie, diversi dipartimenti e organi della Municipalità di Marsiglia, altre ONG che lavorano con i minori) per assistere questi minori. La visita sul campo è stata sostituita da una rappresentazione da parte dello staff di AJE di tre tipici casi di vita di strada di minori con cui l’organizzazione lavora quotidianamente. AJE ha poi descritto per ciascuno dei casi le strategie di intervento adottate per sostenere il processo di reintegrazione, anche evidenziando le principali difficoltà incontrate in ciascuno dei casi e i diversi approcci che l’organizzazione deve adottare secondo la specifica situazione (per ulteriori dettagli, ved. verbale del regional meeting di Marsiglia).

Il regional meeting di Napoli si è tenuto nei giorni 5-6 Novembre 2007. Questo meeting è stata un’occasione non solo per conoscere i dettagli delle attività portate avanti dall’ Associazione Maestri di Strada in cooperazione con i suoi partner locali, ma anche per tenere una discussione costruttiva sulla prima bozza del questionario sulla violenza contro i minori preparata dall’esperto. Maestri di Strada ha presentato alcune specificità del contesto locale di Napoli, evidenziando in particolare che l’organizzazione lavora con giovani che hanno abbandonato la scuola, bambini e adolescenti delle periferie in condizioni di estrema emarginazione. Inoltre, un altro aspetto peculiare del contesto locale è che MdS non lavora con migranti stranieri, ma con bambini e giovani originari di Napoli, nonostante il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati cominci a crescere. La visita sul campo è stata sostituita dalla proiezione del film “Pesci Combattenti”, che mostra le attività quotidiane del personale di MdS con i giovani che hanno abbandonato la scuola ed i vari metodi per promuovere la loro integrazione sociale. È stata prestata particolare attenzione alle tipologie di violenza prevalenti nel comportamento di questi giovani. Riguardo il questionario, sono state approfondite una serie di questioni relative ad alcuni aspetti cruciali: la definizione di “bambini/giovani di strada”, le forme della violenza, gli approcci metodologici da usare nella compilazione dei questionari ed altri aspetti tecnici relativi alla pianificazione delle attività del progetto (per ulteriori dettagli, ved. verbale del regional meeting di Napoli).

Il regional meeting di Lisbona si è tenuto nei giorni 20-21 di Novembre 2007. Il partner Instituto de Apoio à Criança (IAC) ha illustrato i vari progetti e le iniziative che porta avanti a beneficio dei bambini a rischio, in cooperazione con i diversi partner locali. È stato spiegato che il “Projecto Rua” è stato messo in opera in considerazione dell’elevato numero di bambini che vagavano e dormivano nelle strade di Lisbona negli anni ’80, con l’obiettivo di ridurre il numero di bambini a rischio. Diversi gruppi sono parte del “Projecto Rua”; tra di essi, è di particolare interesse il gruppo “Núcleo de Intervenção em Contexto de Fuga”, un gruppo di emergenza che punta a recuperare bambini smarriti e/o minori sessualmente abusati in contesti di fuga e a trovare risposte alle loro situazioni. Questo gruppo lavorava con i bambini di strada negli anni ’80, ma oggi si occupa soprattutto di bambini che lavorano in strada e bambini in fuga, dal momento che a Lisbona il fenomeno dei bambini che vivono la totalità delle loro giornate in strada si è ridotto a livelli minimi. Il regional meeting si è concluso con una visita di campo organizzata nel centro di Lisbona e in aree dove la prostituzione minorile è praticata. I partner del progetto hanno avuto così l’opportunità di avere un’idea piuttosto chiara del fenomeno della violenza contro i bambini/giovani. Un altro tema importante toccato dal lavoro di IAC sono le strategie di prevenzione e quelle di inclusione sociale attraverso l’istruzione, la formazione e un lavoro intenso di supporto alle famiglie (per ulteriori dettagli, ved. verbale del regional meeting di Lisbona).


PRINCIPALI CONCLUSIONI E RISULTATI OTTENUTI DURANTE LA PRIMA FASE DI PROGETTO

L’implementazione della prima fase progettuale è stata molto soddisfacente. I partner di progetto hanno mostrato sin dall’inizio un atteggiamento molto positivo, proattivo, costruttivo e cooperativo che è stato da subito un elemento importante per lo sviluppo fluido delle attività di progetto. Quando sono emerse difficoltà o importanti questioni da discutere, i partner hanno informato tempestivamente i coordinatori del progetto ed entrambe le parti si sono mostrate pronte a fare i compromessi necessari per risolverli. Si è stabilita una buona coordinazione per quanto riguarda gli aspetti tecnici e logistici dell’implementazione del progetto, quali la prenotazione di viaggi e sistemazione, l’organizzazione di incontri così come nei momenti di “networking e socializzazione” previsti durante la permanenza dei partner nelle diverse località del progetto.

Le attività portate avanti durante la prima fase del progetto (network meetings e regional meetings) hanno rinforzato le relazioni tra partner in misura considerevole, sia dal punto di vista professionale che personale. Hanno anche contribuito al riconoscimento, sia a livello locale che europeo, del valore del lavoro che i partner portano avanti in favore dei bambini e dei giovani a rischio. I partner hanno contribuito con commenti competenti ed approfonditi alle attività del progetto e in particolare all’elaborazione del questionario sulla violenza contro i bambini.

È inoltre importante rilevare l’impatto, l’interesse e l’apprezzamento che l’AVP ha già raccolto tra alcuni personalità di alto livello sensibili al problema dei bambini di strada ed esperti nel campo della protezione dei bambini. Ciò ha ulteriormente rinforzato l’immagine di EFSC e dei suoi partner di progetto come esperti competenti e professionali nella protezione e promozione dei diritti dei bambini a livello nazionale, europeo e internazionale.

Ci si riferisce qui in particolare al Prof. Paulo Sérgio Pinheiro, che ha sviluppato il recente studio UN sulla violenza contro i bambini e che ha manifestato un grande apprezzamento per il progetto, insistendo sul contributo del progetto alla lotta contro la violenza contro questa categoria particolarmente vulnerabile di bambini; ma anche all’eurodeputato Roberta Angelilli, rapporteur al Parlamento Europeo sulla strategia UE sui diritti dei bambini, che è fortemente impegnata nella causa della protezione dei bambini di strada in Europa.

Questo successo è anche il risultato del supporto e della fiducia costantemente garantita da Edgardo Iozia, Presidente del “Fondo Nazionale del Settore Credito per Progetti di Solidarietà”, e finanziatore del progetto, il cui impegno personale nella causa dei bambini di strada è di importanza cruciale per lo sviluppo futuro del progetto.


ATTIVITÀ DI FOLLOW-UP: LA SECONDA FASE DI PROGETTO (MESI 5-11)

Durante i primi quattro mesi della seconda fase di progetto, i partner distribuiranno la versione finale del questionario agli attori istituzionali di livello locale con i quali cooperano regolarmente nella protezione dei bambini di strada (principali categorie: servizi sociali, polizia, scuole, ONG, servizi medici, autorità per i giovani, centri di affido, università/centri di ricerca, corti giovanili e in generale servizi giudiziari per i minori). Rappresentanti di questi attori istituzionali locali compileranno il questionario. Durante questa fase, lo staff di coordinamento di EFSC porterà avanti un monitoraggio generale e fornirà assistenza e consulenza ai partner dove opportuno.

È probabile che ciascun gruppo di intervistati darà risposte differenti dagli altri. Si tratta di un risultato prevedibile e non dovrebbe dare origine a inquietudini, dal momento che concetti come “violenza” e “bambini di strada” possono variare in misura anche significativa. Tante più opinioni saranno registrate, tanto più chiaro e solido sarà il quadro e tanto più approfondita sarà l’informazione che ne deriverà.

Alla fine di questa fase (Aprile/Maggio 2008), sarà chiesto ai partner di presentare una nota in cui saranno riassunti i commenti ed ogni altra osservazione derivante dai mesi precedenti che sia di rilevanza per lo sviluppo della metodologia.

Durante i mesi di Giugno/Luglio/Agosto/ 2008 l’esperto internazionale valuterà in maniera critica l’informazione e i dati raccolti dai partner attraverso il questionario e comincerà a sviluppare la metodologia concreta. Questo processo di analisi, estrapolazione di dati rilevanti e comparabili deve essere portata avanti prendendo anche in considerazione la dimensione europea del progetto.

Alla fine della seconda fase di progetto e alla conclusione del primo anno di progetto (Settembre 2008) sarà organizzato un network meeting a Bruxelles con lo scopo di presentare e discutere la nuova metodologia sviluppata che comincerà ad essere testata a livello locale da Ottobre 2008.


LISTA DEI CONTATTI



Coordinazione del Progetto

European Foundation for Street Children - Bruxelles

Anna D’Ambrosio Reinhold Müller
E-mail: anna.dambrosio@enscw.org E-mail: reinhold.mueller@enscw.org


Partner di progetto

Instituto de Apoio à Criança - Lisbona

Matilde Sirgado, Paula Paço, Maria Joao Carmona
E-mail : iacpruanad@netcabo.pt


Association Jeunes Errants - Marsiglia

Ariane Genthon
E-mail: jeuneserrants@orange.fr


Associazione Maestri di Strada - Napoli

Cesare Moreno Marica Iorio
E-mail: morenocesare@gmail.com E-mail: carairiomi@libero.it

Alessia Petrilli
E-mail: maestridistrada@libero.it


Esperti Internazionali

International Child Development Initiatives (ICDI) - Leiden

Mr. Nico van Oudenhoven Mrs. Rona Jualla-Ali
E-mail: nico.vanoudenhoven@planet.nl E-mail: jualla_alir@yahoo.com
nico@icdi.nl




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